Ancora oggi, a pił di dieci anni dalla caduta del muro di Berlino e dal crollo dell'impero sovietico, permane una sospetta cortina di silenzio sulle prime tragiche missioni spaziali dei "lost cosmonauts".
Il sacrificio di quegli uomini, morti nel nome di un ideale e per il progresso della scienza, non ha ancora avuto il riconoscimento che merita.
I fratelli Judica-Cordiglia dimostrarono, al di la' di ogni ragionevole dubbio, che le autoritą sovietiche gią prima dello storico volo di Yuri Gagarin avevano effettuato missioni segrete con uomini e donne a bordo, il cui tragico esito veniva occultato e nascosto nel nome della propaganda comunista. Inutili furono gli ordini dati a quei piloti di soffocare le grida e la paura in modo che "quelli di Torino" non potessero registrare cio' che stava succedendo.
La conquista dello spazio, come tutte le conquiste umane, ha spesso portato gli uomini a morire nel nome di un ideale. Sia nel programma spaziale americano che in quello sovietico vi sono stati piloti periti per questo.
Molti sono gli eroi senza nome del nostro tempo, pochi quelli di cui si sono potuti ascoltare il battito cardiaco e le ultime, disperate parole, pronunciate nel nome della scienza e del progresso del genere umano.
Non dimentichiamoli.




John F. Kennedy

"...in full view of the world..." - (John F. Kennedy, 1961)


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